Lo yoga ai tempi del Corona virus. Fare o vivere lo yoga?

In questi giorni difficili molti insegnanti di yoga stanno postando lezioni, fanno collegamenti in streaming, propongono meditazioni e lezioni a distanza.
Anche noi appena sospese le attività abbiamo inviato ai nostri associati un breve rilassamento e un audio con una piccola pratica per iniziare bene il giorno.
Pensavamo di continuare a trasmettere periodicamente del materiale, ma poi ci siamo fermate a riflettere.
Ci siamo chieste: che immagine si sta dando dello yoga, che messaggio?
Sembra che ci sia la necessità assoluta di fare una pratica collettiva, che sia assolutamente indispensabile seguire delle lezioni di yoga, che lo yoga sia un “servizio essenziale” che non si possa smettere di “fare” yoga.
Abbiamo convenuto che questa impostazione non è coerente all'idea dello yoga che caratterizza il nostro orientamento e le linee di indirizzo della nostra Associazione.
Certo la pratica collettiva è molto importante, la socialità è un fattore positivo, essere guidati è piacevole ed è importante apprendere le modalità di esecuzione corretta delle asana e delle diverse tecniche.
Quello che ci preme sottolineare, però, è che l’obiettivo non è quello di “fare” yoga né di arrivare ad eseguire posizioni ardite e spettacolari: l’obiettivo vero è quello di cercare di vivere lo yoga nella vita, nella normalità della vita quotidiana, tentando di affrontare con maggiore equilibrio e serenità le alterne vicende della vita e soprattutto i momenti più critici.
Ecco allora che queste settimane di forzato isolamento possono farci scoprire o ricordare aspetti poco conosciuti dello yoga.
Parliamo innanzitutto di yama e niyama, i principi fondanti, spesso ignorati, di questa bellissima disciplina.
Sono suggerimenti, indicazioni, molto utili per vivere al meglio le relazioni con gli altri (i 5 yama) e per perfezionare il nostro cammino personale (i 5 niyama). Ci aiutano a sviluppare delle attitudini capaci di tramutare le crisi in opportunità.
Il nostro invito per questi giorni è quello di riscoprire gli spazi di solitudine, accettare i tempi vuoti, portare l’attenzione all'ascolto del respiro, coltivare la solidarietà, il canto del mantra, abbiamo il tempo per ascoltare la musica che ci piace, per fare una buona lettura, per sentire la bellezza del silenzio e dei tempi vuoti.
È l’occasione per assaporare la semplicità e la profondità della pratica individuale.

La sede riaprirà nel giorno stesso in cui apriranno le scuole. Tutte le sessioni di pratica yoga perse in questo lungo periodo di sospensione delle attività saranno recuperate a totale carico della Associazione.
Lo possiamo fare grazie al fatto che tutte le nostre collaboratrici praticano yoga per passione e non per professione.
Un grazie per questo a Tiziana, Sara, Federica, Margherita e Stefania.
Grazie a Paola, Betta, Paola, Raffaella e Francesca che collaborano su progetti specifici tesi a diffondere la disciplina dello yoga.

Il nostro pensiero grato, che esprimiamo a nome di tutti gli associati, va a tutti gli operatori della sanità e a tutti coloro che in questi giorni lavorano per favorire il ritorno alla normalità.

Quando ci rivedremo e potremo abbracciarci, sarà per tutti noi una grandissima, grandissima gioia

Paola e Beatrice